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SEI NAZIONI

TECHNICAL: DIETRO L’OTTIMA TECNICA L’IMMATURITA’ DEI FRANCESI

Quarta giornata del Sei Nazioni e crollo verticale per la Francia che dalla possibile conquista di un inatteso Grande Slam, in caso di sconfitta nell’ultima giornata in casa contro l’Irlanda, potrebbe addirittura chiudere al quarto posto, davanti a Galles o Scozia e Italia.

La prima vera prova di maturità per il XV di Galthiè è stata fallita ma resto convinto del fatto che la strada intrapresa dai cugini sia quella giusta e che fra 4 anni saranno tra i candidati principali alla prossima coppa del mondo. Una sconfitta pesante quella maturata dai galletti a Murrayfield, con alcune attenuanti che è bene ricordare per non rischiare di dimenticare quanto di eccellente ha fatto la Francia fino a qui.

In primis metto l’infortunio patito dopo pochi minuti di gara da Romain Ntamack, autentico faro del gioco francese che in coppia con Antoine Dupont forma una delle mediane più forti (e giovani) del mondo. Ritengo questo episodio ancora più decisivo del cartellino rosso preso dal giovane Mohammed Haouas, perché la presenza in campo di Ntamack avrebbe consentito alla Francia di gestire con più intelligenza l’inferiorità numerica, contro una modesta e fortunata Scozia che altro non ha fatto che approfittare dei tantissimi errori dei francesi.

Un piccolo esempio pratico. La meta segnata a fine primo tempo dalla Scozia mi ricorda l’azione dell’intercetto che ha messo la parola fine al match di Cardiff in cui la Francia ha espugnato il Principality Stadium, quando, con la difesa in evidente sotto-numero, la salita di Ntamack ha trasformato un’occasione da meta per i dragoni in 7 punti per i galletti, al contrario invece, in una situazione simile, la salita di Jalibert (il sostituto del n.10 transalpino) ha spianato la strada per la prima marcatura pesante scozzese.

La gestione dei momenti chiave di un match è una caratteristica da grande squadra e la Francia è solo all’inizio di un processo che la porterà a diventarlo.

Un processo che deve però interessare tutti quanti, allenatore capo compreso, perché se è evidente che l’attacco e soprattutto la difesa dei francesi siano migliorati in modo esponenziale, il game management dei giocatori in campo è ancora insufficiente e la sua crescita è direttamente proporzionale alla crescita del game management dello staff tecnico.

Penso che ci sia tanto del temperamento e del carattere dell’allenatore nel gesto di Haouas che ha portato al cartellino rosso, Galthiè è un allenatore, sanguigno, passionale, che riesce ad ottenere il meglio dai suoi, ha trasmesso il suo amore per i colori che indossano e ha fatto capire ai suoi uomini cosa significhi giocare per la maglia, giocare per la tua famiglia, giocare per la tua patria.

E nessuno, tantomeno gli avversari in campo, si può permettere di mancare di rispetto a tutto questo.

Dicono che sia anche un allenatore molto emotivo, se tutto va bene e vinci ti ama e diventa il tuo migliore amico, se sbagli un placcaggio, un passaggio, un lancio in touche ti odia e non ti parla per 3 giorni.

Non è un caso se durante la sua prima intervista da Head Coach ha voluto parlare dell’importanza dei comportamenti di ognuno all’interno dell’ambiente della nazionale e di conseguenza dell’importanza di avere regole ferree, non negoziabili e di rispettarle.

Con Galthiè si fa quello che dice lui, se non sei d’accordo quella è la porta.

E’ probabile quindi che questa carica emotiva e passionale che trasmette ai suoi giocatori, in situazioni di grande pressione, si trasformi poi in quella indisciplina che ti fa commettere gesti plateali ed eclatanti. Come il pugno di Haouas a Ritchie o come la gomitata di Sebastien Vahaamahina ai danni Aaron Wainwright nei quarti di finale della coppa del mondo in Giappone, quando Fabian Galthiè non era ancora Head Coach, ma magari negli spogliatoi due paroline ai giocatori prima di scendere in campo le diceva.

Sabato hanno giocato anche Inghilterra e Galles, un 33-30 bugiardo che si è materializzato solamente nei minuti finali con i bianchi che in doppia inferiorità numerica hanno subito due mete dagli uomini di Wayne Pivac, con questa vittoria e con l’ultimo turno da giocare in cui la Francia ospiterà l’Irlanda e l’Inghilterra farà visita all’Italia, gli inglesi diventano i favoriti numeri uno per questo Sei Nazioni 2020.

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