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AFFARI ESTERI

FRANCIA, SUPERPOTENZA OVALE FRA RICCHI BUDGET E RISULTATI

Il rugby che conta trasloca in Francia e la cosa non è una novità, da quelle parti ci sono soldi, pubblico, la giusta concorrenza con gli altri sport, spazi televisivi, organizzazione, team preparati e altro ancora. Così dopo l’annuncio dell’arrivo a Tolone di Habana, altri due sudafricani eccellenti si mormora debbano trasferirsi colà,  Morne Steyn e John Smit. La cosa non finisce qui perchè anche il mito irlandese Sexton pare destinato a varcare il mare per accasarsi in continente lato Grandeur ed il nostro pilone Castrogiovanni, che sta litigando con durezza  a Leicester, ha una proposta francese più che allettante. Non è una novità, da molti anni il Sud della  Francia, perchè 12 su 14 delle squadre francesi li si trovano, è rifugio interessato di molti talenti, i più dei quali, dobbiamo dirlo, è gente un po’ vicina al fine carriera. E’ vero che forse tutto questo migrare è  una gran questione di budget, quello decisamente  alto dei team francesi rappresenta non solo una capacità di acquisizione di campioni ma anche possibilità di impostare la gestione, creare organizzazione,  supporto tecnico e fisioterapico/medico di alto livello. 

Sicuramente in Francia il denaro non pare essere di intralcio alla crescita del movimento, alla produzione di talenti, all’ampliamento della base locale di giocatori, come invece è accaduto  in Italia nella prima parte degli anni duemila.  Se si va però sul campo, si leggono i campionati ed i loro risultati non si può parlare di straripante dominio francese e chissà forse oltr’Alpe c’è qualcuno che sta facendo i conti e sta pensando che, con quello che si è speso, qualcosa ancora non gli torna.

Allora cerchiamo di guardarci dentro a questa Francia dai grandi budget, magari solo un po’, e  la domanda è d’obbligo:  i soldi danno la…. felicità?

La coppa dei campioni del rugby, la Heineken Cup, ha visto negli ultimi dieci anni 3 successi francesi, tutti e tre del Tolosa in verità, l’ultimo nella stagione 2009-2010 (2004-5 e 2002-3 gli altri), dobbiamo però tener conto che nei 17 anni del torneo la vittoria francese si conta solo 4 volte  e tutte e quattro del Tolosa, non si può certo affermare la Francia, a differenza dei super leader del torneo, gli irlandesi, abbia confidenza con il titolo di prima della classe europea.

Vanno meglio le cose in Amlin Cup, il detentore attuale è Biarritz che lo scorso anno ha vinto la  finale tutta francese con Tolone; è vero che nelle ultime quattro edizioni i francesi sono sempre andati in finale ma per trovare un successo prima di Biarritz bisogna ringraziare Clermont e risalire oltre quei quattro anni  ovvero al 2006-7.

Il Sei Nazioni è la vera vetrina del rugby francese, là dove gli investimenti si tingono di “Allez les Bleus“. Delle tredici trascorse edizioni del prestigioso torneo europeo, cioè da  quando questo si chiama Sei Nazioni, i francesi se ne sono aggiudicate cinque (2002 -2004 – 2006 – 2007 – 2010) ma se raccontiamo che gli Inglesi ne hanno portate a casa, nello stesso periodo, quattro, il Galles tre e gli Irlandesi una, la questione cambia magari aspetto, vista così infatti sono i francesi i dominatori del Sei Nazioni.

Ultimo appunto sulla Francia è che non ha mai vinto la Coppa del Mondo ma è arrivata 3 volte su 7 in finale, una volta è arrivata terza e due volte quarta.

E’ vero ci sono budget molto alti per i team francesi  ma è anche vero che in Francia c’è tradizione, successo, appeal, capacità di gestione, certo in Francia si può anche dire la cultura sportiva sia meno monotematica che in Italia ma gli spazi bisogna anche saperseli conquistare. Il destino del rugby è nel tricolore blu-bianco-rosso? Non ci credo ed è proprio nel rispondere a questa domanda che si riscopre ancora una volta la necessità di una nuova forza ovale nel panorama ovale Europeo, questo sarebbe il nostro ruolo, il ruolo dell’Italia, ruolo fino ad oggi assolutamente disatteso ma sul quale con la scommessa più recente sul Campionato Celtico e sulla Nazionale ci giochiamo forse l’ultima chanche.

Ecco qua cosa costa la….felicità (?)

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