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AZZURRI

CHE BRUTTA COSA L’AZZURRO SMUNTO

Definitivamente sparita  l’Italia di “Francia” sotto un diluvio romano che rende scivoloso il pallone solo quando si trova nelle mani degli Azzurri che raggranellano forse il record di “avanti” in una singola partita ed il record di avvilimento in mischia, tipologia di avvilimento a cui non siamo poi così abituati. Una Italia senza carattere che si affloscia in un partita bruttissima, nella quale riesce ad essere solo più brutta degli avversari.

Quando la partita finisce ed il 26 -9 per i gallesi è ormai acquisito non ci si riesce a ricordare che tipo di gioco hanno fatto i rossi, non ci si ricorda esattamente cosa hanno combinato davvero per vincere questa partita, non si ha l’immagine di come hanno raggiunto il risultato. Così, ragionando a mente più fredda, vengono i mente gli errori a ripetizione degli Azzurri, errori personali, fondamentali di gioco traditi quasi sempre nei momenti topici, quei momenti nei quali dovresti invece dimostrare che ci sei. Il Galles alla fine ha svolto il proprio compitino, poca cosa, ma per gli Azzurri di oggi bastava ed avanzava.

Quando Castrogiovanni lascia il campo con il suo “giallo” attaccato sul groppone la percezione della sconfitta è definitiva e gli errori a ripetizione nel brevissimo regalano la prima meta gallese, è un infortunio del pallone? No, è un cattivo posizionamento della linea italiana.  Dopo quella meta è il buio, il solito buio, quel buio conosciuto, quello che non si combatte più mentre a te viene voglia di andare via perchè lo sai già, lo hai già visto, sai come finirà. Infatti tutto si inchioda su quel buio.

Chi salvare degli Azzurri? La mischia flette ma comunque combatte, la mediana è penosa, il Gori visto oggi è l’ombra di un numero nove che ce ne sono in Eccellenza di più continui e veloci di quello li, Burton non ha mai fatto paura ed oggi perde palesemente il confronto, anche Minto è opaco e, davvero una brutta giornata, anche Zanni non gira al massimo. Ci sono poi i non pervenuti, Vosawai, Benvenuti e Pavanello, bene Favaro e Canale ma a rugby si gioca solo in quindici.

L’arbitro Poite ha regalato agli appassionati italiani molte motivazioni affinchè smettano di lamentarsi dei fischietti di casa propria, è vero che in una brutta gara anche la direzione di gara segue il clique ma  bisogna dire che, se la mettiamo così, Poite è sempre stato in partita ed in alcuni momenti si è esaltato riuscendo ad essere ampliamente il peggiore in campo.

L’Italia è di nuovo in fondo al tunnel, ci sono ancora due incontri, i più difficili, per vedere se è possibile raccontare un’altra storia per sperare che almeno questo Sei Nazioni non sia la solita occasione mancata, la solita promessa non mantenuta.

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