Connect with us

FORMAZIONE

IL CASO BUSCEMA FRA CLUB ED ACCADEMIA

FB Naz Under 20

Filippo Buscema con la maglia della Nazionale Under 20

La stampa riporta del divorzio fra il mediano ventenne Filippo Buscema (classe ’94), lo scorso anno era titolare del suo numero dieci nella retrocessa Capitolina, ed il suo attuale club Rugby Mogliano, lo scorso anno terzo in classifica, l’anno prima Campione d’Italia. 

Il fatto viene riportato con chiarezza anche dalla Tribuna di Treviso: è Fillippo Buscema che ha chiesto di lasciare il club perchè, secondo lui, non gioca abbastanza, si chiama anche “basso minutaggio”, insomma il ventenne ha deciso che deve giocare di più. Il Buscema è del resto “giocatore di interesse nazionale, questo lo stampino che gli ha messo in fronte la FIR,  e del resto lui  arriva nientepopodimenoche dalla Accademia Federale.

Il Mogliano pare abbia risposto al ragazzo che deve avere pazienza, che davanti a lui ha un giocatore fortissimo e d’esperienza dal quale imparare, Aristide Barraud, che intanto lui gioca il Trofeo Eccellenza ed altre comprensibilissime cose di questo tipo. Staremo a vedere se valgono anche per un “giocatore di interesse nazionale” che viene fuori dalla Accademia FIR.

Saltiamo a piè pari le pesanti impressioni di essere di fronte ad un ragazzo al quale hanno detto troppe volte di essere bravissimo, anche quando era bravino, se il Buscema è stato troppo coccolato in passato è un problema eventualmente suo che non ci serve ora, sarebbe un ragionamento facile e scontato, troppo opinabile pure per questo spazio ovale che dell’opinione e del commento fa un vero “must”. Saltiamo ad altre due riflessioni, un po’ più succose, una nasce sul campo ed una sul futuro della Eccellenza.

Lo spunto che viene dal campo è facile: la formazione che va in campo la sceglie il Coach. Non si sa esattamente quante indicazioni abbia dalla sua dirigenza Franco Properzi ma su una ci potrei scommettere: vincere ogni partita. Evidentemente il Buscema, a giudizio del suo Coach, non ha ancora la maturità e la preparazione necessaria per affrontare certe sfide. Se questo è causa di divorzio fa bene il Mogliano a mettere dietro a Barraud uno dei suoi molti talenti del vivaio e lasciare a Buscema cercare chi gli garantisce non crescita, gioco appropriato, intervento programmato ed ingresso in campo al servizio della squadra ma minutaggio.

La seconda riflessione è scontata. La FIR ha messo in piedi questo meccanismo abnorme di Accademie che stanno diventando, nella testa di chi le frequenta, l’assoluta centralità del rugby. Il Campionato di Eccellenza ed in genere i club sono esclusi da questa filiera quando vi si inseriscono lo fanno con gli obiettivi del proprio club che sono legittimi e veri.  Gli obiettivi di un club sono chiari ma se gli sottrai, come fanno le Accademie, il vivaio, se gli sottrai la capacità di fare crescita dei giovani, gli obiettivi diventano ancora più stringenti su focus diversi perchè ne va della vita del club stesso. In tutti i casi la prima squadra di un club di Eccellenza, ma non solo di Eccellenza, gioca un campionato per vincere non per allenare i ragazzi delle Accademie.

La storia di questo ragazzo sembra un esempio palese di un giocatore al quale di giocare in un qualsiasi Campionato italiano importa un bel nulla, lui conta per se, è un “giocatore di interesse nazionale”, mica semplicemente uno del Mogliano, l’unica maglia che riconosce è quella che gli da il minutaggio, l’obiettivo non è il rugby italiano ma altro e non si fatica a capire quale: la Nazionale.

La FIR dovrebbe trovare in questo potenziale atteggiamento l’evidenza del suo errore nel rapporto con il territorio e con i vivai, invece pensa di risolvere questi casi inserendo in Eccellenza una squadra “Accademia Federale”, che è un modo per distruggere il rugby italiano ed il campionato di Eccellenza dicendogli che non deve per forza essere un campionato  e tanto meno serio ma solo una palestrina per tirare su i ragazzotti.

Filippo Buscema pare essere il primo esempio di un meccanismo distorto dove la Federazione ha separato in due il mondo del rugby: quello delle Accademie, che vale, conta, costa, e quello del rugby italiano. Adesso però chi gli va a spiegare al Filippo che il nuovo numero dieci della Nazionale si chiama Kelly Haimona, neozelandese classe ’86 e quello che gli scalpita dietro si chiama Tommaso Allan, formato nelle giovanili scozzesi, classe ’94 e gioca a Perpignan?

.

More in FORMAZIONE