Matteo Minozzi in maglia Wasps
Il Minozzi ha detto “no” lui al Sei Nazioni non ci va, ha detto che è troppo stanco, lui rinuncia alla convocazione.
Lo lo ha detto esattamente un paio di giorni prima che Franco Smith pubblicasse la lista dei convocati per il prossimo torneo europeo, lui ovviamente non c’era, ma solo perchè lo aveva detto lui. O no? Il fattaccio dell’Autumn Cup aleggia ancora nell’aria, quando il Matteo Minozzi lasciò il raduno azzurro prima della partita con il Galles,l perchè infortunato(versione ufficiale FIR), salvo trovarlo un paio di giorni dopo schierato dagli Wasps in Premiership.
Allora si parlò di un fortissimo dissidio di Minozzi con Franco Smith, contrasto molto forte, decisamente pesante. Legittima la domanda: ma allora il Minozzi sarebbe comunque mai stato convocato? Ma soprattutto sarebbe mai stato convocato per questo Sei Nazioni visto che sono due mesi che lui non viene convocato nemmeno dagli Wasps?
E così il Matteo ha fatto il giochino “sono io che non vengo, non loro che non mi chiamano” e ce lo ha detto attraverso il profilo Istagram come una Ferragni qualsiasi.
Lui non è “sconvocabile” da un Head Coach? Eh no. Perchè il Matteo Minozzi è uno di quelli che hanno il percorso giusto, un predestinato, il suo percorso è stato Accademia-Calvisano-Zebre …. insomma lui ha fatto il giro d’oro, quello che fanno solo quelli che piacciono a chi sa come e vede cosa per andare dove. Una storia così come si racconta? Su facebook e su Instagram, ovvio.
Matteo sicuramente ora affronta un brutto periodo, ma chi è quello che lo consiglia a fare certe stupidaggini? Chi gli ha consigliato di trasformare il malessere di un professionista dello sport (Matteo Minozzi è questo) in una sequenza di “mi piace”, invece di lasciare che fosse il suo Head Coach a dire “no”, a dire come, a dire perchè? Solo dopo sarebbe stato il suo turno. Anticipare il Coach? Mah, pare una cosa da stelline.
O forse il suo Head Coach Franco Smith non avrebbe…. . Fosse così sarebbe anche peggio.
Perchè dopo la sua “rinuncia” ora ci sono i mammoni che dicono una cosa tipo “lasciatelo stare, ha fatto bene”, poi ci sono i comprensivi ovvero quelli che “Smith lo rivedrà di sicuro”. Poi ci sono anche quelli che, come si fa noi adesso qui, dicono che il Matteo Minozzi, se questa è davvero solo una storia di “sofferenza”, poteva fare una telefonata a Smith, salutare i suoi compagni con un messaggio whatsapp/telegram/signal e lasciar stare i frizzi ed i lazzi della ribalta.
Insomma la storia di Minozzi,poteva stare tutta in campo, fra i pali, essere solamente uno scampolo di rugby, invece ha preferito una cosa tutta rosa e pailettes. Mah, forse è quello che ci vuole alle persone che hanno il percorso giusto.