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MEDIA & SPORT

VIVA L’INGHILTERRA: BENETTON, JONES, I MEDIA (ANCHE ITALIANI)

Il titolo evoca un motivetto lontano, sempre bello da ricordare, ti strappa un sorriso. Così anche le prossime tre osservazioni strappano un sorriso positivo o una risatina. Ci occupiamo di quelli di Monigo e di sua maestà Eddie Jones.

BENETTON MADE IN ENGLAND Dato, di fatto con un anno di anticipo, il ben servito a Crowley è bello aver saputo che il nuovo Head Coach della Benetton sarà Marco Bortolami,  nessuna sorpresa si sapeva già da tempo,  lo sapevano tutti insomma il Bortolami era, come scrive il Gazzettino,  “il predestinato “.

Se il nome del Coach padovano era già scritto non era però assolutamente nelle corde che il team professionistico di Treviso virasse così potentemente verso il pianeta europeo abbandonando i lidi neozelandesi che l’hanno gestita negli ultimi anni. Viva l’Inghilterra: i due collaboratori  di Marco Bortolami arrivano infatti dal mondo inglese della Premiership. Il top.

Il primo che sarà anche il Vice è Paul Gustard, arriva dagli Harlequins, per lui l’incarico di collaborare direttamente con Bortolami all’interno del club, poi, soprattutto, di far crescere la difesa biancoverde

Il secondo Made In England è però molto made in Italy si chiama Andrea Masi ed è uno dei più bei ritorni che si possano celebrare. Masi ha ultimamente procurato grandi risultati agli Wasps prima come giocatore e poi come Coach, per arrivare in Benetton ha lasciato la Accademy delle vespe. Arriverà a Treviso come allenatore dei tre quarti.

Niente da dire, questa svolta inglese della Benetton sembra davvero buona, speriamo per una volta dia i risultati che da troppi anni mancano al nostro rugby professionistico.

Viva l’Inghilterra.

EDDIE JONES MADE IN MADE Ogni anno, quando arriva questa stagione, il coach dell’Inghilterra comincia a sbraitare perché gli manca Tizio o Caio,  perché Sempronio non è nella giusta condizione e/o perché dovrà cambiare il modulo di gioco e poi perché perché perché perché…. i giornali sono pieni delle sue lamentele.

Inutile scrivere le cose che dice il Coach della Rosa perchè sono smisuratamente uguali a quelli dell’anno precedente per cui potete andare a prendere le cronache del passato Sei Nazioni e farvi un riassunto dove, addirittura, non sempre dovete cambiare nome. Insomma lo schema è sempre lo stesso, il Jones ce l’ha nel piano di gioco lo strepitio pre-season e pre-match,

Per gli ovali al di là della Manica alzare una cortina fumogena sembra essere un tema dominante. Visti i risultati quasi funziona. Quasi.

Viva l’Inghilterra.

PRESS CHE FA PRESS Un recente articolo del noto giornalista inglese Owen racconta dell’ assoluta supremazia francese ovale  rispetto al modello inglese. Si parla di rugby e, a leggere tutto l’articolo, c’è da strabuzzare gli occhi sembra quasi impossibile: è il chiaro caso dell’allievo che super il maestro.

In futuro sicuramente torneremo sui temi lanciati da Owen ma oggi si vuole notare come, a differenza del modello di casa nostra, tutto coccole e ninna nanna, il giornalismo inglese quando arriva il super torneo europeo, ma anche tutte le altre scadenze che contano, cerca di mettere un po’  di pepe sulla coda della Nazionale e della RFU. Insomma una bella aizzata alla competizione ed ai risultati.

Owen l’ha fatta grossa scrivendo la cosa in assoluto più antipatica per un rugbista inglese (i francesi sono meglio di noi),  ma il risultato da raggiungere, fare pressione sul rugby inglese ai fini di migliorarne i risultati, è comunque un buon intento.

Urge una riflessione per certi media italiani che chiedono solo passerella e la possibilità di coccolare i beniamini.

Viva l’Inghilterra.

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