Connect with us

AFFARI ESTERI

QUEL TAPPO NEGOZIALE DELLE GRANDI NATIONS

L’ennesima piccola notizia internazionale rivela ancora una volta il combattimento in atto, a livello mondiale, nel nostro sport. La notizia di per sé non è niente di stravolgente, il Galles ha saputo dalla Premiership inglese che per il test match  con gli All Blacks del 30 ottobre, quindi fuori dal mese di novembre, mese previsto come finestra internazionale, non potrà contare sui giocatori che militano nei club inglesi, quindi non ci saranno ad esempio Dan Biggar e Taulupe Faletau.

Andrà avanti ancora per molto? E’ abbastanza evidente che la questione fra club e calendari di gioco dei club , contro Nazionali, con i relativi loro calendari di gioco, rimane sempre un tema caldo. Il fatto di non avere rilasciati certi giocatori potrebbe infatti cambiare le sorti di qualche match e, se si pensa il motivo dell’assenza, qualche dubbio viene.

Ricordiamoci che, per giocare il recente Sei Nazioni, la Francia ha dovuto stringere un accordo con la Lega dei Club per il rilascio dei giocatori; una trattativa serratissima che si è conclusa solo pochi giorni prima il grande raduno dei nazionali francesi.  Poi alla partita con l’Italia è in effetti arrivata la Francia2 non per scelta tecnica ma per mancanza della disponibilità di molti “top player”. La domanda: è corretto tutto ciò, soprattutto di fronte agli avversari di giornata?

La lotta per la supremazia fra club e nazionali è sempre presente nel nostro sport, soprattutto perchè sembra siano le Nazionali che sempre di più si travestono da club.  Con i giocatori eleggibili che permettono di prendere talenti al di fuori della propria “scuola di rugby”, con i contratti centralizzati che in certe Nations legano i giocatori alla Federazione e non ai club, con la stessa comunicazione media  dove le federazioni imitano e si sovrappongono allo stile “club” . Certo, questo vale solo per pochissime federazioni nel mondo, ma bastano  per bloccare il sistema.

Ora sia chiaro che le Nazionali imitino i club da queste parti non ci fa nè caldo nè freddo, sono le conseguenze cheeee…..

Resta il fatto che la cosa più importante in effetti è  il giro d’affari di alcune Nazionali, che imita pesantemente e deborda economicamente rispetto a quello di un club. Il  gioco sta tutto qui. La continua contesa gira anche e soprattutto intorno a questo.

Ma è evidente anche quale altro risultato provoca questo continuo negoziato club-Nazionali:  il blocco della crescita del nostro sport nel mondo.

Sono 4/5 Nations nel mondo che davvero danno vita a tutto questo bailamme, sono loro che costringono gli altri a chiudere ed aprire finestre, giocare match suddivisi per aree geografiche in un  certo modo, spostano ed adattano le regole dei giocatori eleggibili e via così.

Queste Nations decidono persino che si giochi come vogliono loro. Le modifiche continue che vengono fatte al regolamento in nome della spettacolarizzazione del nostro sport, della quale queste grandi  Nations hanno un bisogno estremo, non fanno altro che rendere sempre più difficile alle Nations che stanno sotto, anche di poco, di  poter davvero progredire. Perchè deve essere chiaro che il rugby come è scritto nel regolamento internazionale lo si gioca solo in poche parti nel mondo. Un esempio: quanti sono nel mondo i campionati che hanno il TMO? 

Lo scontro Club e Nationts, nonostante giurino il contrario, è una partita aperta. Prima o poi qualcuno la vince. E allora….

More in AFFARI ESTERI