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AZZURRI

CANCELLARE IL TOUR CON IL SUD DEL MONDO E’ UN BUON VIATICO

L’annullamento del tour della nazionale italiana in Nuova Zelanda e molto di più di quello che è stato scritto e detto fino ad oggi. Il fatto che questa cancellazione sia motivata dalla pandemia non deve assolutamente far pensare che tutto sia solamente relegato a quella cosa lì.

Si sono invece verificate alcuni fatti,  tutti molto importanti, frutto di una nuova italica consapevolezza che deriva dall’aria di cambiamento che spira sulla nostra Federazione.

Il primo punto caduto è il mantra dei Test Match estivo nord-sud.

Le prime spallate a questo “mito” le aveva date, qualche anno fa, l’idea della World Rugby di sviluppare, al posto di questi Test Match, una specie di “mundialito”, una coppa per Nations, una cosa  iper-produttiva soprattutto sotto il profilo economico. La cosa,  che tra l’altro avrebbe stravolto il Sei Nazioni,  è stata bocciata ma il tarlo è rimasto a tutti.

Il secondo punto, il più importante, è la consapevolezza da parte della FIR che andare di Nuova Zelanda con la nostra attuale nazionale a prendere i soliti quattro schiaffoni dai quotatissimi ed allenatissimi, campioni del Sud oggi non fa crescere nessuno, non alimenta chissà quale esperienza supplettiva per i nostri giovani in azzurro. Questo e uno stravolgimento rispetto alla mentalità precedente, secondo la quale prendere settanta punti facendone tre era invece una panacea di tutti i mali per tutti il nostro rugby.

Il terzo elemento  riguarda la transizione interna del nostro movimento ovale. L’assetto della Nazionale è tutt’altro che deciso ma non lo è più nemmeno il suo modulo organizzativo, dalla temporalità e tipologia dei raduni fino alla sessione di allenamento. Tutto è giustamente in discussione. Cosa saremmo andati  a “testare” in Nuova Zelanda?

Con chi giocherà allora l’Italia? Molti calendari sono stati stravolti, tutto si sta rimescolando, potremmo fare un giro con l’Irlanda o qualche altra celtica, tutte azzoppate della mancanza dei loro super-campioni che sono in giro con i Lions. Va bene così. Magari avremo a che fare con qualche europea di Tier2 (Georgia, Romania) o con una nord-americana.

Come e cosa fra le opzioni viste sopra fa poca differenza, è invece certo che,  adesso, per la nostra nazionale, tutto questo è estremamente più realistico, copre esattamente la misura che ci serve. Il nostro tempo verrà.

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