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AZZURRI

AZZURRO VINTAGE CON SPRUZZATA HAWAIANA

Ecco il nuovo assetto tecnico della Nazionale maggiore, lo ha comunicato ieri il Presidente Innocenti in una conferenza stampa svolta nella meravigliosa Venezia, città d’arte e di storia della più longeva Repubblica europea, patrimonio del mondo.

Eccoli quindi tutti schierati i tecnici che dovranno costruire il futuro della nostra Nazionale, Innocenti ha detto che li ha scelti,  per poter davvero fare un commento dovremmo aver visto il campionario, di una cosa siamo sicuri: ha vinto la linea vintage, drop 4.

Non tutti gli “scelti” però sono uguali. C’è chi, dopo la nomina, ha un gran mal di testa, chi invece sente al massimo una sana e tiepida brezza di mezza estate. Proviamo a vedere.

Daniele Pacini nuovo direttore tecnico di tutto il rugby nazionale, la sua responsabilità e rivoluzionare il sistema rugby e magari anche dimostrare che si può essere diversi da un predecessore dispotico e politicante.  Il Pacini ce la può fare alla grande ma ciò non toglie che…mal di testa da stress, inspirare sempre con l’addome, rilassa.

Franco Smith lui deve collegare l’alto livello italiano. Ma vi rendete conto? Già la parola “collegare” in quei corridoi fa paura, poi c’è il mantra  “alto livello”. Franco Smith è un uomo di campo che ci fa lassù sulla scrivania? Durissima, anche perchè il Franco è tipo consapevole, in un posto del genere, in Italia, in questo momento, per viverci senza mal di testa ci vorrebbe un incompetente. Per Franco invece sarà una aspirina dietro l’altra.

Kieran Crowley. Il nuovo CT. L’uomo dopo 5 anni di Benetton non parla ancora italiano, siamo sorpresi di come abbia fatto a vivere a Treviso dove come minimo devi parlare il dialetto locale (e non quello del Terraglio che già stona) ora però capiamo meglio certe prestazioni della Benetton. E’ stato scelto, ci fidiamo di chi si fida. About headaches only British imported pills, so he can read the instructions (gheto capio?)

Andrea Moretti deve riportare la mischia ai grandi livelli del passato in breve tempo. Un po’ come se gli avessero chiesto di risolvere la crisi del Medio Oriente. Ce la può fare anche lui, soprattutto se non limita gli orizzonti per la ricerca dei talenti ai soliti recinti. Nessun problema per la testa, dopo le pacche in mischia ai tempi del Petrarca, ora non sente più niente.

Corrado Pilat, tutto a posto, tutto bene. Fra Zebre e Azzurri per ora ha fatto sbornie di sconfitte. Anestetizzato.

Marius Goosen se non avete capito chi è, alle partite in tv guardate quello alto che ogni tanto porta l’acqua.  E’ il tecnico della difesa, sei mete subite a partita nell’ultimo Sei Nazioni. Un record, ovvio quindi che sia stato scelto. Lo sguardo racconta che nessun mal di testa può ormai toccarlo, negli ultimi anni ha vissuto troppi Sei Nazioni azzurri.

Giovanbattista Venditti che deve imparare un lavoro nuovo, il Team Manager. Fa piacere, è giusto che si lancino i giovani, è l’unico davvero quasi-nuovo. Una camicia hawaiana fra smoking e gessati grigi. Mal di testa nullo, incoscienza giovanile.

Giovanni Sanguin, è preparatore atletico della Nazionale dal 2013. Adesso è in prova per un anno. Speriamo si faccia le ossa, il ragazzo deve farsi. Mal di testa? Che cosa è?

Riusciranno i nostri eroi a risollevare le sorti nazionali? Sarà dura, lo ha detto il Presidente, il perché lo sappiamo, viene da prima. Magari è il caso di non dimenticarlo.

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