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FIR E DINTORNI

RILANCIO SUD: LE NOMINE CI SONO. IL PROGRAMMA?

Dopo che il Sud Italia ovale è stato distrutto e desertificato, val bene ricordarlo,  dalla precedente gestione federale (volete anche i nomi e cognomi? vi siete già dimenticati tutto?),  oggi tocca il periodo della “ricostruzione”.

La cosa è importante, abbiamo sentito, durante la campagna elettorale federale programmi molto diversi in merito al Sud ed il fatto che fra i ricostruttori di oggi ci possa essere questa etorogeneità non ci fa fare i salti di gioia quindi, qual’è il programma della ricostruzione?

La Federazione di Marzio Innocenti ha messo mano alla cosa e, fra i trecento tiri di giacchetta a cui è sottoposto il Presidente, ha partorito una commissione chiamata “Rilancio Sud”. In due tranche.

Nella prima il Consiglio Federale ha nominato tre dei suoi ed attribuito la Presidenza di cotanto strumento al pugliese Grazio Menga aggiungendogli al suo fianco Giorgio Morelli e Carlo Festuccia.

Qualche tempo dopo, il 12 di giugno, Presidente e Consiglio hanno deciso che quei tre erano pochi, o che quelli lì avevano anche altro da fare, o che “era già deciso prima che..:” o che si era compiuto il destino di Tizio e di Caio, insomma ne hanno aggiunti altri quattro: Giuseppe Artuso, Silvia Gaudino, Massimo Giovannelli e Fabrizio Senatore (l’ultimo ha fatto un carpiatone da niente!).

Tutto bene, evviva, il “Rilancio del Sud” ha i suoi sette cavalieri splendenti e luminosi ma… ci manca il programma di lavoro. Appunto. A proposito del dubbio di cui sopra.

Quale è dunque il programma? No perchè le ricette di tutti questi non erano le stesse  a suo tempo. Trovare una sintesi? Va bene, vi si da un paio di settimane per farlo. Poi basta però.

Perchè da queste parti, per commissioni operative come la “Rilancio Sud”, non si riesce a fare il tifo per le nomine senza programma, impegni precisi, tempi e destinazioni risorse. Ci si aspetta che tutti e sette i commissari presto, anzi prestissimo, ci scrivano cosa si fa questo mese, il prossimo e quello dopo. Per come è messo il rugby al Sud forse non è il caso nemmeno di andare in vacanza.

Ma tutte queste persone, fino a ieri così diverse fra loro sapranno unirsi  e vincere contro il manuale “cencelli” che sembra aver generato alcune di loro? La risposta deve essere per forza un bel “si” ed allora qui si fa la ola di contentezza, ma ritorna allora la domanda: quale è il programma di lavoro?

Lungi da noi pensare che il programma verrà fatto con il “bilancino” della politica. La linea emersa il 13 di marzo è chiara. L’unica cosa da mettere sulla bilancia qui è il senso di responsabilità verso la comunità ovale del Sud Italia e la necessità di dare risposte concrete nel breve per ricostruire nel medio e lungo (i tempi sono così, ci vorranno anni e anni, ma guai a perdere un solo mese).

Insomma, gli inquinatori di tutti i livelli si facciano da parte: tocca al rugby. 

Un grande in bocca al lupo alla madre di tutte le commissioni, qui si ha tanta voglia un domani di scrivervi “bravi”. Però, per adesso,  aspettiamo il programma operativo di lavoro: chi ce l’ha?

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