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FIR E DINTORNI

“FRATELLI SEPARATI DA PALLONI DIVERSI”. LA FIR CAMBIA TUTTO.

E’ cambiato tutto. “Io sono assolutamente certo ed anche i Consiglieri Federali lo sono, che il rugby ed il calcio sono fratelli separati da palloni diversi e che il rugby ed il calcio possono tranquillamente convivere ad alto livello nella stessa Nazione…“. Lo ha detto il Presidente FIR Marzio Innocenti alla conferenza stampa sui “100 giorni” di gestione della Federazione nel suo nuovo corso. Lo ha detto raccontando dei frequenti contatti con il Presidente della Federazione Italiana Gioco Calcio (FIGC), lo ha detto raccontando di alcuni spunti già presi dal calcio per la nuova gestione del rugby di base.

Il rugby ed il calcio insieme, fratelli, solo i palloni sono diversi…è una svolta importante, è una decisione strategica precisa, è un mutamento radicale. E’ questa la vera notizia di quella conferenza stampa e cambia davvero tanto. A guardare bene, tutto.

Intanto è la fine della narrazione sulla presunta supremazia etica e morale del rugby italiano verso il calcio italiano. E’ la fine di una differenza che ha fatto parte di un racconto valoriale di noi ovali, una storia che ci ha visti sempre carichi  di presunzione (anche da queste parti non si è certo lesinato…) ma che non è mai corrisposta pienamente alla realtà. Se forse lo è stata spesso in campo, grazie al comportamento dei nostri ragazzi, si guardino invece i Dirigenti di questo nostro sport: mamma mia che impressione!

Insomma calcio & rugby sono fratelli. Questo è il punto. William Webb Ellis non potrebbe mai negarlo. 

Il punto più importante è che questa frase rappresenta appunto una precisa scelta strategica che porta ad un cambio di passo decisivo per il nostro sport, per la sua gestione, per la collaborazione fra federazioni e per gli equilibri dentro il CONI.

Mentre si sta scrivendo questo, fuori c’è la baraonda: festeggiamenti, gioia, bandiere sventolanti,  risate e senso di vittoria collettivo in ogni angolo della penisola. E’ la Nazionale di calcio che ha vinto gli Europei, lo sport nazionale italiano ha trionfato, tutti si sentono parte di questa cosa bellissima. Tutti davvero. Questa è l’Italia, questo è il mare in cui navigare.

Il rugby è uno sport minore, lo resterà qualsiasi successo possa mai inanellare, il tema non è questo. Il rugby ha i suoi valori, dobbiamo portarli avanti coerentemente, collaborare con altri non ci potrà far cambiare, il tema non è questo.

Il rugby deve e può attingere dallo sport da cui è nato, aprire anche in Italia con maggiore umiltà le proprie porte a chi detiene la assoluta maggioranza nel cuore degli sportivi italiani. Forse questo è il tema.

Perchè dobbiamo riconquistare spazio.

Dobbiamo riprendere vita nel cuore di molti che ci hanno abbandonato dopo averci visto fare i belli e perdenti per un decennio.

Dobbiamo riportare la famiglie a sceglierci e riportare i loro piccoli a giocare “anche” con la palla ovale.

Dobbiamo riportare imprenditori ed investitori a scegliere il rugby magari proprio accostandolo ad uno sport “maggiore” e, soprattutto, viceversa.

Dobbiamo riportare giovani professionisti dello sport a studiare il rugby come disciplina.

Ecco questo è il tema.

E tutti gli “isolazionisti” del rugby, quelli che “meglio pochi ma buoni”, quelli che la sanno solo loro, quelli che “tutti zitti che io ho giocato con  Tizio e Caio”, insomma avete ben capito a chi ci si riferisce, beh quelli…scusate ma abbiamo l’urgenza di crescere. Questo è il tema. 

…fratelli separati da palloni diversi….” . Ecco una cosa seria e nuova su cui ragionare. Forza rugby italiano.

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