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FIR E DINTORNI

VOLETE UN BEL TOP10? CARI CLUB, PAGATELO VOI

Quale miglior momento per andare alla guerra con i club se non il primo anno di mandato? Deve aver pensato così il Presidente federale e la conferenza stampa di Presentazione del Top10 della settimana scorsa si è rivelata una paternalistica presa di posizione “contro” i club di Top10. Di fatto l’inizio di una “guerra”, dal vincitore scontato visto il  famoso detto “articolo quinto chi ga i schei ga vinto” (trad: vince chi ha il denaro).

Federazione ricca? Sarà un tema prossimo perchè in effetti la Conferenza stampa è stata un piccolo pianto greco di una FIR che si declama squattrinata, dove le riprese tv per il Top10 non si fanno perchè non ci sono i soldi, il TMO non si fa perchè non ci sono i soldi… e poi “abbiamo il rugby di base”.

Di tutto questo scortichiamoci solo su tre punti.

ALLONS A LA GUERRE Pare la cosa sia così: la FIR ha preso il budget che lo scorso anno spendeva per produrre le cinque partite in streaming sui propri social e lo ha dato alla RAI per produrre un solo match il venerdi sera però su RAISport. Per gli altri match ha detto ai club “fate voi con le vostre risorse e mettete la vostra partita sui vostri social”.

Secondo il Presidente federale “i club devono investire direttamente sul campionato”. Così da un giorno all’altro ed in post-pandemia, , fino all’altro ieri considerati meno di nulla, dopo quasi dieci anni che il loro campionato è stato nascosto e massacrato, a corto di fiato, visibilità e con budget che fanno piangere, i club di Top10 sono diventati virtuosi investitori.

Da queste parti si è sempre stati favorevoli alla presa di responsabilità dei club ma tutto questo è un po’ frettoloso e surreale.

La mossa Federale sicuramente fa contare come mai era stato fatto prima il peso economico della FIR sui club di Top10, diventa un atto impositivo.

Inoltre questa posizione può creare ulteriori fratture fra i club di Top10, diversi atteggiamenti e comportamenti sono già emersi, non è il modo migliore per far nascere una Superlega.  Se i Club da questa “guerre” trovano invece, cosa che sembra davvero impossibile, una quadra comune, questa potrebbe essere in funzione di contrasto con la FIR ed allora …. apriti cielo.

Ah…ci si dimenticava…  una partita sulla RAI e quattro lasciate al loro destino per la FIR è una accellerata. Da queste parti si pensa decisamente che non sia così.

E IL RUGBY? Le “ragioni” del rugby, le necessità del rugby, del massimo campionato italiano piegate ancora una volta davanti alla “ragion di Stato” ovvero della politica ovale. Niente di strano, però si sperava che il “cambiamento” avesse qualche metodo più originale. Questo lo avevamo già visto nella precedente gestione federale. Ci consola il fatto che gli obiettivi siano diversi (non si vede motivo per credere il contrario).

Quello che stona alla grande in tutta questa storia è la cancellazione della opportunità TMO. Anche per avere questo prezioso strumento nel Top10 la FIR sarebbe andata a chiedere i soldi ai Club.  Dicono i bene informati circa trentamila euro per club. La risposta era talmente prevedibile che la domanda si configura da se.

Cancellate le ragioni del TMO sull’altare della ragion politica. Questo fa davvero tanto male.

COMUNICAZIONE La conferenza stampa di presentazione del Top10 non ha riservato sorprese sotto questo punto di vista. Invariato rispetto alla gestione precedente il modello di comunicazione di tutto questo piccolo ambaradan.

Comunicazione di fatto omissiva, parzialmente fuorviante, costruita sui giochi delle parole, tendente alla spettacolarizzazione del poco per evitare l’incontro con la “sostanza”, quindi anche un po’ fumogena. Una comunicazione basata solo sulla figura del Presidente, uomo solo al comando, istituzionalizzato da altre istituzioni esterne invece che dal suo stesso mondo ovale.

Il cambiamento passa per la comunicazione. C’è ancora tanta strada da fare.

E poi c’è la questione del “rugby di base”. Ad un certo punto il Presidente lo ha citato come punto di arrivo degli investimenti al posto del Top10. Ma i dieci club di Top10 sono fra i migliori grandi vivai del rugby italiano, sono fra i club top del rugby di base nazionale. Se si chiede loro di spendere soldi per TV e TMO secondo voi, con i tempi che corrono, da dove li tolgono quei soldi?

Tutto questo però va compreso. Siamo solo all’inizio di un percorso lungo e difficile. Ci vuole pazienza, “tutto e subito” non si può. Magari però qualcosa di più….

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