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AZZURRI

CROWLEY HA LE MANI LIBERE

Lunedi 20 dicembre la Gazzetta dello Sport ha pubblicato, a firma Andrea Buongiovanni,  una interessante intervista con il Head Coach della nostra Nazionale Kieran Crowley. Molti i temi trattati ma uno è rimbalzato forte forte.

Quando  è stato chiesto al neozelandese se avesse cercato giocatori eleggibili all’estero lui ha risposto:”Lo fanno tutti, dopo gli Steyn e i Negri lo faremo anche noi. Non mi scandalizzo: la Scozia è una succursale sudafricana. Ne ho contattati 6 o 7. Avrete notizie.” Urca che botta!

Al di là della discutibilità o no della posizione di Crowley, che evidentemente risponde ad un preciso lasciapassare federale, al di là del fatto che si possa essere d’accordo o no con questa scelta, ci sono due riflessioni che saltano in padella dopo aver letto questa dichiarazione.

La prima ha il sapore di “amor patrio”, ci voleva un neozelandese per mettere nero su bianco ed in faccia a tutte le prolisse e, a volte, rompiscatole Federazioni “amiche” del Sei Nazioni (in primis all’Inghilterra) la differenza fra l’Italia che perde e la Scozia che fa miracoli vince e salta qua e là dalla gioia.

Quella del nostro Coach alla Gazzetta è stata una dichiarazione forte e risoluta, non solo dal chiaro sapore di rivalsa, ma smaccatamente politica. Insomma, caro Sei Nazioni, l’Italia si adegua a crescere come fanno anche gli altri che, del resto, ogni volta che avete dato il Man of The Match a Tuilagi o Faletau noi abbiamo applaudito. E allora….

La seconda riflessione invece è decisamente più seria. Con questa dichiarazione Kieran Crowley fa sapere a tutti che certi laccioli, in particolare uno, sono caduti, che la nuova gestione Federale gli ha commissionato solo di vincere.

Crowley non ha la necessità di fare da copertura alla politica federale sul capitolo “formazione”, non ha questo “obbligo”.  Non deve dimostrare con le sue convocazioni che il lavoro delle Accademie e stato una gran cosa, che siamo colmi di grandissimi talenti cresciuti e pronti al livello richiesto. Prima di tutto perchè dopo dieci anni di sfracelli lo sanno anche i muri che non è vero ma poi perchè lui non ha evidentemente questo vincolo, a lui non è stato chiesto di mettere nella lista convocati i famigerati “asterischi”,  ovvero i giocatori cresciuti nelle Accademie. A meno che qualcuno non sia pronto davvero.

Se il buongiorno si vede dal mattino in futuro vedremo molti meno giocatori “acerbi” in maglia azzurra. Anche se forse il prezzo sarà quello di coprirci di talenti stranieri con parenti made in Italy, zii di Macerata, bisnonne di Pieve di Soligo o nonni di Benevento.

Insomma, questa dichiarazione è un vero indizio, sembra che Crowley abbia le mani libere. Una buona notizia, staremo a vedere.

 

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