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QUESTIONE D'ELITE

TOP10: SOSPENDERE IL GIUDIZIO

Foto Franco Cusinato / Ombre Nere

A volte non reggono gli ottanta minuti, costellano la partita di errori di ogni genere certo non consoni al massimo campionato italiano, hanno spesso difetti di comunicazione fra reparti, situazioni di mischia approssimative, giocano il punto scompostamente con il badile invece che con il trattorino, a farla breve questa è la situazione in Top10.

Per tutti questi motivi e certo alcuni altri che spesso ne sono visibile conseguenza, in campo le squadre raggiungono un tempo effettivo di gioco molto basso e non hanno forza  per lasciare almeno qualche sprazzo del match allo spettacolo che si fa altrettanto basso.

Sono questi però anche gli effetti più palesi del tempo incerto che viviamo, della emergenza sanitaria, della continua pressione per i necessari tamponi, il distanziamento, la vita sociale tagliata, la vita di club tagliata a metà. E poi gli allenamenti sempre a rosa incompleta, staff  e giocatori con la testa altrove, mancanza di tempo per la cura del gesto tecnico e del match, per molti intere settimane senza allenamento a causa di isolamento o quarantena (tutto giusto, per carità), poi le partite rinviate.

Poi però quando si arriva in campo non si può pretendere che tutto questo non pesi, sia zero nella tabella di marcia, che la preoccupazione, la tensione, la distrazione della contingenza non facciano la loro parte. In un campionato già ricco di problemi tecnici e di soluzioni approssimative, in un campionato di fatto dilettantistico, è chiaro che la cosa può valere di più, incide molto di più.

E’ questo che si racconta nei corridoi dei team del Top10, certo non è tutto qui, i problemi ci sono eccome, ne abbiamo raccontati molti in questi ultimi mesi, sono anni che ce ne occupiamo da questo spazio web. Però è giusto scrivere anche questa cosa, fare finta di nulla, fare finta che quella emergenza non sia così pesante, fare così magari regala serenità a chi segue il rugby, magari fa sembrare tutto normale ma non è tutto vero.

Lo scorso fine settimana si giocavano due match di Coppa Italia, in teoria due match clou, in campo le quattro stelle del Top10: Petrarca Vs Valorugby, Rovigo Vs Calvisano. Invece sono stati due match decisamente “bassi”. Mamma mia che impressione.

Per questo è giunto il tempo di chiedere una tregua sul giudizio generale sul Top10, magari solo un paio di mesi, ma sono necessari: che si ricompongano le file, si riapra il polmone della competizione.

Alla fine del mese il campionato riparte e lo fa con la grande novità del TMO. Uno strumento che, se ben gestito, (anche lì però dovremo imparare ad usarlo), può aiutare i giocatori a crescere, gli arbitri a guardare il match. Può fare un gran bene allo spettacolo. Non basta certo il TMO a risolvere i problemi del Top10 ma è un inizio.

Intanto oggi andava preso atto: c’è una situazione che picchia forte sulla testa dei club, degli staff e dei giocatori, una situazione che ad uno sport assolutamente tutto “di testa” come il rugby fa molto più male che ad altri.

Facciamoci forza… forza Top10.

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