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MEDIA & SPORT

L’ITALIA IN VIDEO HA DICIOTTO VOLTE RUGBY

Si parte venerdi sera e via fino a domenica pomeriggio, sono diciotto i match di rugby che il pubblico italiano potrà vedere questo fine settimana, chissà magari è anche un record ma nessuno ha fatto davvero di conto. Comunque un grande risultato.

Si sta parlando di una valanga di palla ovale, una offerta “totale”, una macchina da mischia che invade i canali video dell’italico stivale. Praticamente tutto in diretta.

C’è lo streaming di Now Tv e Sky Go per il Sei Nazioni Under20, tutti e tre i match, poi c’è il Sei Nazioni con i tre match dei grandi sul mondo Sky Sport. Mediaset su Canale 20 ci lascia i due match di URC con protagoniste Zebre e Benetton, i due match vanno in streaming anche su Infinity. Mola Tv ci fa vedere due match di Premiership inglese e poi il prestigioso collegamento in diretta su RAI Sport per un match di Top10 con gli altri quattro che vanno in diretta su Eleven Sports. Aggiungete tre match in diretta su Rugby Europe Tv per il campionato europeo e siamo al record di cui sopra.

Insomma pare proprio che basti girare canale e questo fine settimana si becca del rugby. Una cosa grande in termini di visibilità e di proposta sportiva al pubblico italiano, una diffusione significativa che non può che far bene alla “propaganda” del nostro amato pallone ovale. Ci sta un “evviva”.

Di fronte a questo buon successo mediatico è giusto dire due cose alle due categorie di “non soddisfatti”.

A  coloro che vorrebbero il rugby tutto in chiaro e tutto gratis val la pena ricordare che in tutto il mondo lo sport che “vale” non funziona più così da decenni. I costi di tutto questo ambaradan qualcuno li deve pur pagare che Pantalone si sarebbe stufato. Altrimenti guardate il basket, anzi no perchè è a pagamento, allora il calcio, anzi no è a pagamento, la pallanuoto, anzi no è a pagamento, la pallamano, anzi no perchè è a pagamento…..

A coloro che invece faranno i difficili sul fatto che in video ci sarà poco rugby di “qualità”, quello bello e super-tecnico (secondo loro)  disprezzando invece “l’altro rugby” (soprattutto quello italiano), a questi non si sa cosa dire. Ogni sport ha la sua presunta “elite d’orata“, la nostra è particolarmente spocchiosa ma il fatto che esista e soprattutto trovi spazio per “dire e fare cose” è un sintomo della crescita del nostro sport.

Diciotto appuntamenti di rugby in un fine settimana per il pubblico italiano sono una cosa buona, un gran risultato davvero; poi c’è sempre il problema che bisognerebbe in giro si sapesse di più ma per festeggiare anche questo evidentemente si deve aspettare. Una cosa alla volta.

Buon rugby a tutti.

*Per vedere l’elenco dei match “videabili” con l’orario esatto vi passo il link di Rugbymeet, cliccate qui (ne manca qualcuna ma suvvia che sapete dove cercarla).

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