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FIR E DINTORNI

IL MODELLO ZEBRE

L’Assemblea dei Soci delle Zebre si è riunita, ovvero la Federazione, unico socio-Pantalone della franchigia, ha incontrato il Consiglio di Amministrazione delle Zebre ed ha deciso che Carlo Checchinato, plenipotenziario dirigente di lunghissimo corso federale, può tornare nel suo ufficio FIR a svolgere la misteriosa mansione di Direttore commerciale della FIR.

Ci sono due notizie.

Carlo Checchinato non farà più l’amministratore delegato delle Zebre, l’uomo che fu di Gavazzi fedelissimo emissario torna a fare quello che faceva prima (non la seconda linea… ops).

La FIR, per rappresentanza del suo stesso Presidente Marzio innocenti, decide che non ci sarà più alle Zebre un Consiglio di Amministrazione ma un solo amministratore e sarà Michele Dalai. Lui faceva prima il Presidente di fatto senza poteri (li aveva Checchinato come AD) ora invece cambia tutto.

Del resto l’unico che veramente lascia le Zebre è proprio il Carlo dirigente FIR perchè il Franco Tonni, anche lui nel precedente Cda delle Zebre, rimane in Società con il ruolo di “consulente dell’area tecnica della squadra“.

Il comunicato stampa delle Zebre racconta dei ringraziamenti a Checchinato per la “situazione finanziaria solida ed ineccepibile” che lascia. Per i cumuli di macerie della restante parte della società dobbiamo guardare al fantasma formaggino.

Insomma che vi piaccia o no, hanno fatto fuori l’Amministratore Delegato delle Zebre. Questa è la prima notizia. 

Questa infatti è la notizia, quella vera. Quella che cambia i giochi in casa Zebre, non solo perchè la FIR fa fuori un suo dirigente di vecchia data (ma soprattutto di altrui nomina) messo in quel posto meno di una anno fa, ma soprattutto perchè ora gli assetti Zebre sono tutti “nuovi”.

L’altra notizia è: pieni poteri a Michele Dalai. 

Gli strappatori di capelli di rito bresciano, solidi e compatti con quelli di rito Zanovelliano, hanno deglutito l’esclusione dell’amico ex-seconda linea ed hanno puntato a indignarsi per la nomina del nuovo Head Coach delle Zebre Fabio Roselli. La cosa ricorda il film di Mattioli del  cinquantaquattro (senza nulla togliere a Felice Sciosciammocca …..).

Da queste parti invece si ha l’impressione che qualcuno ai vertici FIR cominci a ricredersi su certe scelte un tantino disorientanti di un anno fa e punti ad un cambiamento più solido e soprattutto….. con rito abbreviato.

Alle Zebre  va il sincero “buona fortuna” di questo spazio web, adesso almeno hanno a capo, con pieni poteri,  un vero dirigente, uno che è lì non perchè sapeva giocare a rugby ma perchè sa cosa sia una organizzazione ed una “azienda”. Insomma il mestiere che serve in quei posti. Speriamo sia un modello per tutto il movimento. Il modello Zebre. 

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