Nella Foto: Nella impossibilità di verificare se sopra uno di questi cavalli ci fosse anche un arbitro del Cnar ho scritto quanto trovate qui sotto.
Scusate mi sono perso, allora, decidiamoci, va tutto male o va tutto bene?
Mi riferisco alla situazione dell’italico mondo arbitrale che bolle al suo interno di una super strombazzata rivoluzione contro l’attuale Cnar (la commissione federale nominata dalla FIR) e contro il suo Presidente: l’ancien Claudio Giacomel.
Marius Mitrea, che di questo Cnar è il RDO (Referee Development Officer), ha rilasciato invece una intervista a Onrugby (da leggere) dove dice:” Il settore arbitrale italiano è in sviluppo, possiamo essere soddisfatti del percorso di crescita che stiamo intraprendendo…”. Ma come?
Insomma lì dentro (fra gli arbitri) è tutto un fremito, gente che sbatte le porte, c’è chi chiede le dimissioni di Tizio e di Caio, poi uno le dà sul serio, l’altro le congela. Poi telefonate cariche di maldicenze, indecenze e finte decenze, ma soprattutto una cosa che non si era mai vista: arbitri che continuano a soffiare sul fuoco, ma a mezzo stampa.
Di che sviluppo stiamo parlando esattamente? E’ qui che mi sono perso. Perchè per un arbitro è la parte tecnica che conta veramente. I politicanti che cosa ci stanno a fare fra gli arbitri?
Perchè sono gli stessi arbitri, che raccontano le loro malegrazie in giro, spifferano a destra ed a manca il contenuto di sentenze e carteggi, documenti e posizionamenti, et voilà e vengono amplificati da media compiacenti. Alla faccia della riservatezza e compostezza arbitrale!
Che il tristissimo Giacomel non abbia combinato gran che di buono pareva chiaro, ma cosa avrà fatto mai di peggio di quel che accadde durante la gestione del Presidente federale Gavazzi e poi con il suo Dordolo. E’ a quel tempo che è stata tolta la indipendenza del gruppo arbitri, Gavazzi ha preso gli arbitri tutti e li assoggettati alla Direzione Tecnica e ad Ascione. A quel tempo non volò una mosca, i fischietti tacquero e tutti compiti e seri in fila ad elemosinare.
Oggi abbiamo arbitri che volano ai Mondiali, che gestiscono molti match internazionali e via così con i racconti che Mitrea fa nell’intervista e poi c’è tutta questa confusione e trambusto? Ma qual’è l’esatto metro di misura di una gestione? Il rimborso spese?
La gestione Giacomel non piace neanche da queste parti, ma come non notare la posizione di certi “arbitri” o presunti tali che starnazzano mattina e sera nello stesso modo in cui fecero religioso silenzio ai tempi di Alfredo Gavazzi? Ma poi, in tutti i casi, dove è finito il proverbiale aplomb arbitrale?
Ma siamo sicuri di voler restituire l’indipendenza di gestione ad una categoria che si è dimostrata in questi mesi, oltre che uno strumento manovrato dagli oppositori di Marzio Innocenti, (quindi un soggetto politico schierato), soprattutto una compagine che le oche del Campidoglio erano più ordinate e serie?
Sappiamo tutti che Giacomel è già di fatto commissariato, e va bene così, ma qualcuno dei suoi “avversari” (che dirlo di un arbitro fa venire i brividi) prima di cominciare a “tifarecalvisano“, che un arbitro non dovrebbe neanche …., ecco prima di tutto questo, dovrebbe darsi ad un altro sport. L’ippica.