C’era l’URC, c’era Benetton Vs Edinburgh, ero in tribuna a Treviso.
Bella partita, sono solo dieci minuti… ma….come… perchè…. cartellino rosso estratto contro Minozzi. Lui era volato a prendere una palla alta e… cartellino rosso…. Io ho esclamato a voce alta: ” Finita la partita ecco è finita la partita“. Perché poi, quello che interessava a me ed ancora di più forse a tutte le persone che, dalle tribune, hanno pure fischiato contro l’arbitro, era che rimanere in quattordici… ma che partita diventa… in quattrodici contro quindici la partita è difficile, complicata, era iniziata da solo dieci minuti, figurati adesso…. non si può giocare così, è una sconfitta quasi sicura.
“Finita la partita“, subito ho pensato questo. Tutto sbagliato.
Ma subito dopo, dalla “retrovie” mi è arrivata la notizia che il Minozzi quella gamba l’aveva alzata, che aveva preso in pieno viso con l’intera pianta della scarpa, con tutti i tacchetti, il proprio l’avversario. Tutto sbagliato anche questo. Minozzi poi è uscito, per sempre, dopo le cure il giocatore ferito si è rialzato.
Quindi la Benetton ha reagito, io ho visto uno spazio-tempo lunghissimo di appassionante e meraviglioso rugby, subito mi sono dimenticato del fallo, avevo in testa solo che quelli in biancoverde erano quattordici per quel disgraziato cartellino rosso. Poi Treviso ha vinto, meritatamente, genialmente, ostinatamente, meravigliosamente. Ma non è questo il punto oggi, il punto è quando quel cartellino è stato fischiato.
Sono tornato a casa e ho visto il video del fallo incriminato, quel ragazzo di Edimburgo che improvvisamente si vedeva una scarpa in faccia con tacchetti sopra gli occhi, ho pensato al ragazzo che faceva la stupidaggine (il fallo). Tutto questo subito per me era stato “finita la partita”, che brutto. Così mi è venuta in mente la frase che un paio di settimane prima mi aveva detto un noto ed importante dirigente di alto livello del rugby italiano, guardando in campo la partita accanto a me mi aveva detto sommessamente: “Stiamo trattando i ragazzi come carne da macello“.
Caspita, davvero brutto aver pensato “è finita la partita”, che brutto. Perchè quel fallo è l’antitesi del mio sport, non è ammissibile da un giocatore che ormai da parecchi anni è un professionista, è corretto che dopo un fallo così quel giocatore esca dal campo definitivamente e che la sua squadra rimanga in quattrodici. Fare diversamente significa trattare tutti quei giocatori, compreso chi ha fatto il fallo, anzi, paradossalmente lui più degli altri, come carne da macello.
Mi dispiace oggi scrivervi così, di romanticismo ovale, mi dispiace ma devo chiedere scusa a tutti quelli che giocano a rugby per quella debolezza, anche io merito il mio cartellino, rosso, giallo, bianco, fate voi, conta aver la forza, tutti noi, di mettere davanti i valori del nostro sport.
Perchè sulla scorta di questa cosa e dei mie pensieri distratti mi è venuta in mente la proposta che il cartellino rosso duri per sempre solo per il giocatore falloso e solo per venti minuti per il team. Questa è la proposta che circola in World Rugby, non sono mai riuscito ad avere una mia idea sicura su questo, per quello forse ho esclamato “è finita la partita”, una frase molto simile a:” ah, se quel cartellino durasse solo venti minuti”.
Però ora ho un dubbio, che quella proposta metta davanti il match ed il pubblico rispetto a chi quello sport lo gioca, metta davanti lo “spettacolo” rispetto allo sport. Oggi ho forte questo dubbio, che sia una proposta da “carne da macello”.
Il rugby invece deve essere divertimento, ma per tutti. Per chi sta sugli spalti e, in piena sicurezza ed in armonia con lo spirito del gioco, anche per tutti quelli che, a qualsiasi livello, in particolar modo nell’Alto Livello, stanno in campo.
Quindi oggi chiedo scusa, la chiedo a Goosen, che ha subito il fallo, ma anche a Matteo Minozzi perché in quel momento ho pensato esclusivamente a quello che lui poteva dare a me e non a quello che io e tutti noi potevamo fare per lui accettando il suo “errore” senza scandalo, e senza clamore accettare fosse giusto che lui uscisse dal campo.
Perchè è stato un brutto fallo, ma non l’ha fatto solo il giocatore, l’abbiamo fatto in tanti, a migliaia sugli spalti e davanti alla TV. Sarà quasi impossibile non sbagliare ancora, meno male che c’è il cartellino rosso a ricordarcelo, che dopo di lui la partita non è finita: comincia il rugby.
Forza Rugby !!!
Clicca sopra questa immagine per vedere il fallo di Matteo Minozzi su Goosen