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AZZURRI

DUE A ZERO E …. FINALMENTE GENOVA

La vittoria con l’Australia è una cosa fantastica, sono giorni ormai che ce lo ripetiamo, è stata una cosa senza tempo. Adesso finalmente tocca a Genova, siamo al punto di arrivo e, bravi gli Azzurri, ci siamo arrivati benissimo.

Il Presidente Innocenti chiedeva in tempi non sospetti due vittorie a queste Autumn Series, molti ci hanno riso su, lo hanno sfottuto, invece ha avuto ragione lui. Ha vinto lui e noi con lui. Impossibile sia un caso.

Non conta quanto siano assetati di vittoria i già temibilissimi nostri prossimi avversari (due sconfitte nei due incontri con Irlanda e Francia), noi magari siamo per questo Sudafrica la vittima sacrificale, il match da vincere per forza, quello che non ti manda a casa all’asciutto. Buon per loro ma noi siamo messi meglio di loro: ne abbiamo già vinte due (e siamo ancora a zero sconfitte nella serie).

Due a zero e… forza Genova, il tuo bellissimo stadio ed i suoi meravigliosi sapori di mare, la tua passione ed il tuo rugby, i ricordi che ci dai e quelli che ci lascerai, comunque vada, il prossimo sabato.

Due a zero e … palla al centro, che ogni partita ha la sua storia e poi c’è la prossima, ma fermiamoci un attimo ancora su questo due a zero.

GIOCO ITALIANO Abbiamo visto la nostra Nazionale fare possesso e vincere, in certi momenti, specialmente con l’Australia, si è persino pensato che, magari un giorno chissà, ci possa essere un modo di giocare “italiano”.  Questa Italia non ha fatto il grosso bulletto di fronte a certi avversari pesanti, ha evitato di dare centralità al gioco duro di mischia dosando molto bene le vie spicce e dritte,  ha messo la velocità e la diagonale nella sua faretra, ha giocato sui punti deboli degli altri prima che sui propri punti forti.

Quest’ultimo punto è stato interessante: rispetto al passato abbiamo visto dei giocatori leggere le situazioni in forma molto più attenta ed anche rilassata. Non li abbiamo quasi mai visti arrivare in affanno all’affondo finale, una serafica compostezza in certi frangenti più duri che non apparteneva al modus della nostra Nazionale.

Sia con Samoa che con l’Australia questa Italia ha evitato il “confronto” reale, ha puntato sul combattimento di contenimento e sull’evitamento per il risultato.

Finalmente Genova, perchè di fronte ad un Sudafrica senza mezze misure, questa nostra Nazionale è un po’ una incognita e questo la rende un vero divertimento.

CONGRATULAZIONI ASCIONE Ops, scusate, non si volevano risvegliare fantasmi del passato, tanto meno sporcare la bellezza di questo momento magico ma ci sono anche quelli che hanno voluto totamente attribuire il merito di queste vittorie (c’è anche il Galles quest’anno nel paniere delle vittime illustri degli Azzurri) ad altri e non a chi guida la Federazione e gli Azzurri in questo momento. Il loro mantra è: abbiamo vinto? tutto merito della passata gestione federale, delle accademie precedenti, del Past-President, della vecchia Direzione Tecnica,  viva loro abbasso quelli di oggi. Nemmeno di fronte alla gioia di un trionfo certuni riescono a darsi pace.

Il Coach del Rugby Colorno Filippo Frati (ma almeno lui lo fa alla luce del sole a mezzo social) ad esempio, è uno di loro. Loro che: certificato che Marzio Innocenti non esiste ed è solo un brutto sogno, riscontrato che le 36 sconfitte consecutive al Sei Nazioni erano solo un diversivo confezionato apposta per non far vedere la nostra arma segreta, negata l’esistenza di Kieran Crowley, elusa quella di tutto il suo nuovo staff, non valutato il fatto che questa Nazionale gioca in maniera totalmente diversa dalle precedenti “esperienze”, loro si buttano nel “Forza Federascione (vi ricordate che la si chiamava così?) .

Se questi amici di palla si divertono così lasciamoli fare, noi invece ci si occupa di rugby.

FINALMENTE GENOVA Anche perchè si ha la sensazione, con queste due vittorie, di essere arrivati ad un punto di svolta, di avere una chanche per farcela davvero da qui a cinque anni.

Cinque anni perchè non ci basta che questa Nazionale sappia fare e ripetere quello che abbiamo visto, sappia magari chiudere il prossimo Sei Nazioni con almeno un’altra vittoria,  sappia farsi onore nel girone di acciaio che ci è toccato agli imminenti Mondiali di Francia. Si vuole che anche il prossimo giro di Azzurri possa continuare questo cammino, possa farci vedere che stiamo andando avanti, prosegua e non faccia il gambero, ovvero faccia quello che non c’è stato nei quindici anni precedenti.

Questo è il cambio di passo che ci serve. Speriamo Genova, da sempre meravigliosa amante del nostro rugby azzurro, ci porti  questa fortuna.

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