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FIR E DINTORNI

CLUB TOP10 E FIR: QUASI-STORIA DI UNA LITE E DI UN DIALOGO NECESSARIO

FIR e club di Top10 stanno litigando in maniera portentosa, la settimana scorsa si sono ritrovati, tutti, in testa il Presidente Federale, ed è’ stata una fumata nera. La diatriba è talmente vasta che ci vorrebbe un libro per raccontarla tutta ma c’è un argomento che pare stare parecchio a “cuore” a tutti e di quello allora qui ci si sofferma: le accademie U23.

Poco dopo la sua elezione il Presidente federale, (quello attuale, non sbagliamoci, anche se leggerete cose già viste fare da quelli passati) tra le altre cose si reca, potremmo romanzescamente dire, al sacro soglio della Benetton Treviso, noto club isolazionista veneto che gli ottimisti chiamano “franchigia”. Nel successivo breve periodo la attuale gestione federale elargisce in quel dei maglioni biancoverdi tutto quello che poteva, una calabragata che include il rilascio di una Accademia, tutta per la Benetton, una concentrazione giovanile Under23 pagata della FIR.

Tutto questo infiocchettar di soldini e di budget verso Treviso accade in totale disarmonia con tutti gli altri club;  insomma, quelli del Top10 in cambio ricevono solo una riunione in cui gli dicono che fanno parte dell’Alto Livello. Tutti ad applaudire la cosa (anche da queste parti) ma fino ad oggi è tutto quello che quei club hanno visto.

E’ chiaro che la stessa accademia ricorre anche dalle Zebre, lasciate però che si tratti la cosa in forma diversa visto che le Zebre non sono private, ma sono della stessa FIR e di fatto è solo un giroconto interno.

Capita però che una volta allocati quei ragazzi in cotanta Accademia in FIR si accorgano che non sanno con chi farli giocare, non esiste un campionato U23, sono meno di dieci per accademia e quindi non fanno nemmeno una squadra, vestono già la maglia della Benetton (o delle Zebre) ma, specialmente nella prima hanno gran poca possibilità di entrare in campo in URC.

Ecco allora che la FIR decide di distribuirli in TOP10 giusto il sabato e la domenica per farli giocare ma si dimentica che ancora non può fare da sola le formazioni che scendono in campo il sabato in quel campionato.

Infatti le Società di Top10 rispondono: perchè? e a noi cosa ce ne viene? e poi chi sceglie chi gioca dove? il fatto che un club debba far giocare quel ragazzo invece di uno dei suoi non è una distorsione della attività del club? il fatto che uno abbia quei ragazzi ed altri no non è una distorsione dello stesso campionato? Ma perchè quei ragazzi allora se devono giocare da me non li hai dati subito a me incluse prebende tecniche ed economiche?

Insomma, se la Benetton (anche le Zebre ma…. abbiamo già detto) prende milionate per fare quella formazione perchè i club di Top10 devono farla “gratis et amore Dei”?  Messa così sembra davvero impossibile dare torto alle Società di Top10.

Sta di fatto che la FIR ed il suo Presidente in primis , su questo argomento e su molti altri,  sembrano aver aperto un contenzioso decisamente aspro, una vera campagna ostile verso i club di Top10 manifestata in molti incontri pubblici. L’impressione che si è avuta da queste parti è che la FIR punti davvero allo sbancamento di questi club. E’ una impressione, magari tecnicamente sbagliata, ma il fatto che questo sia quanto si percepisce a pelle la dice lunga sul clima e sul livello di aggressività.

Va detto inoltre che gli stessi club sommessamente e segretamente lamentano un forma latente di coercizione da parte degli organi federali. Da qui deriva il loro assoluto pubblico silenzio sulla vicenda.

Dire che i club sono “santi subito” è però un altro errore enorme. Ci vorrebbe un altro libro per descrivere il numero di occasioni mancate, gestioni approssimate, screzi reciproci, incapacità gestionali e mille altre disfunzioni che, insieme a tonnellate di autoreferenzialità, appartengono ad oggi ai club di quel livello. Sono colpe pesanti anche quelle. Però ogni fine settimana mettono in campo una squadra e giocano un campionato, seguono regole spesso più grandi di loro, si attrezzano con professionisti e specialisti tecnici e non solo, entrano in campo e lo fanno con grande sportività e capacità tecnica: si chiama Top10, che piaccia o no è il maggiore campionato italiano, da tutti i punti di vista.

Allora concludiamo: l’ultima riunione fra FIR e club del Top10 è andata male, che fare ora? L’invito che da questo parti ci sentiamo di indirizzare a tutti i contendenti è : bisogna fare un’altra riunione. Riaprire subito il dialogo e ripartire con la discussione e la negoziazione. Il movimento ha bisogno di tempi e risposte rapide, non è periodo per lungaggini e vuote schermaglie.

I club si ricordino che le cose devono cambiare, ed anche molto, se si vuole far crescere il movimento; inoltre certe loro vecchie ricette anni settanta/ottanta che si sentono in giro sono solo vecchiume. La FIR ricordi che la federazione è uno strumento di servizio per lo sport ed i suoi  club e non viceversa.

Avanti con il dialogo allora ed entrambi ricordino che hanno obbligo e non discrezionalità di collaborazione fra loro di fronte a tutto il movimento: dal primo bambino che entra in campo all’ultimo degli old, verso di loro hanno questo dovere specifico. E detto questo, non c’è più niente da aggiungere.

 

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