Da queste parti si è sempre fatto il tifo per i nostri arbitri, non smetteremo di farlo ma, urge dirlo, le ultime vicende hanno scoperchiato il peggio del peggio della categoria. Dopo agguati, scioperi, offese, semi-denunce e tanti altri svillaneggiamenti vari che gli arbitri italiani (alcuni di loro nel silenzio di tutti), si sono propinati fra loro (fra colleghi), mettendo il tutto potentemente in piazza, usando anche media discutibili per raggiungere posizioni personali di vantaggio, la montagna ha partorito il topolino: gli arbitri sono in politica.
Perchè se tutta quella grande “confusione” (dal francese “bordel”) gli arbitri l’avevano fatta per la famosa, sempre sostenuta anche qui, indipendenza della categoria, dopo che diversi anni fa era stata assoggettata alla Direzione Tecnica, in pratica quello che hanno sempre chiesto era un parlamentino dove farsi eleggere e giocare alla politica. Lo hanno ottenuto, la FIR ha cancellato il vecchio CNAR e sovrastrutturato un SAF (Settore Arbitrale Federale) che è guidato da un CNA (Commissione Nazionale Arbitri) ha definito che la sua direzione fosse formata da 7 persone, 3 elette dagli arbitri e 4 nominate dal Consiglio Federale. Così quello che fra i sette diventa il coordinatore del CNA è anche il responsabile del SAF. Più che “viva la democrazia” ci viene un bel “viva la burocrazia”. Ma è quello che hanno voluto gli arbitri, o almeno alcuni di loro.
Fatte le elezioni, durante le quali si è vista una vera campagna elettorale con tanto di endorsement, schifezzuole e varie indecenze di Tizio contro Caio, tutte regolarmente fatte filtrare ai media, Alan Falzone, Francesco Russo e Giampiero Salvi, sono stati eletti ed il Consiglio Federale ha proceduto alla nomina di Vincenzo De Martino, Gabriele Pezzano, Paolo Schilirò, Alberto Toselli. Vorrei dir loro “congratulazioni” ma mi riesce difficile.
Gente che abitualmente porta in campo il fischietto per dirigere da “terzo”, campioni (in teoria) della logica del super partes , gente che ama la regola del silenzio sulle opinioni prima, dopo e durante ogni match, si è messo alla berlina con comportamenti non solo lesivi della categoria (arbitrale) ma che, d’ora in avanti, procureranno, fra gli altri, a Tecnici e Dirigenti, una forte motivazione a contestare l’operato dell’uomo con il fischietto. Andava detto.
Inoltre vediamo un esempio stupido ma lampante per far capire come sono cascati male gli arbitri: al Titolo II Art 4 comma 3 del nuovo regolamento si dice: “gli ufficiali di gara potranno, nei limiti delle disponibilità previste, richiedere tessera federale che permetta accesso gratuito alle manifestazioni sportive FIR“. Quel “nei limiti delle disponibilità previste” è un capolavoro. Già la richiesta era un po’ “vergognosa” ma che modo inimitabile di dire “no”. Perchè le clientele non sono mai per tutti, cari arbitri.
E la mitica questione dei rimborsi spese? Tutto questo can can ha spostato qualcosa verso gli arbitri? Fatevi una risata, ecco il nuovo regolamento Art 23 … è il Segretario Generale della FIR “…su proposta della CNA e nei limiti delle attribuzioni del SAF provvede a redigere il bilancio preventivo del settore arbitrale…” ma è “…. il Consiglio Federale che emana le disposizioni circa i rimborsi spese, tabelle, diarie…” poi si dice che l’unico responsabile che può muovere i soldi è il Segretario Generale e che le strutture arbitrali dovranno comunque muoversi “in conformità con le linee guida approvate dal Consiglior Federale“. Niente autonomia amministrativa, tutto come prima ma con un bel po’ di burocrazia in più ed un sacco di gente (con il fischietto) che dirà la sua anche se non conta nulla.
Gli arbitri hanno fatto la rivoluzione? Una risata li seppellirà.
La cosa che sta profondamente antipatica da queste parti è che tutte le cose che molti arbitri-politici avevano detto e raccontato, le promesse e le idee che avevano presentato a colleghi e mondo intero in quel bailamme indecoroso di cui si parlava qui all’inizio, non si sono viste. Quindi qualcuno ha fomentato la categoria arbitrale e l’ha trascinata in un danno di immagine senza raggiungere alcun risultato. Per fortuna.
Perchè forse è giusto che sia stato così. Questo nuovo regolamento non è per niente male, questo forse proprio perchè non ha accolto le proposte di certe fattucchiere con il fischietto; le nuove norme hanno condito una revisione intelligente e necessaria (ad esempio requisiti, status e livelli degli arbitri) con una sequenza di apparato burocratico e formule in politichese da far venire i brividi.
In sintesi, mentre alcuni arbitri assunti ai massimi vertici faranno carte bollate e giochetti vari, altri insegneranno a fischiare, e magari fischiare bene. Cosa c’è di strano se qui si fa il tifo solo per i secondi?