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AZZURRI

L’ITALIA DELLA FIR: IL RESTO MANCIA ?

Se non ci fosse l’Italia azzurra non si parlerebbe di rugby in Italia, scusate il gioco di parole ma, suvvia, è così. Non ci fosse la Nazionale italiana di rugby, del nostro sport nel nostro paese ….. nisba nichts.

Il nuovo “contest” FIR in due anni è rimasto sulla linea precedente: solo Azzurri ed il resto mancia. Per URC la storia non è diversa, perchè se il Top10 nell’immaginario comunicativo del nostro sport conta meno di niente, quelli dell’URC contano poco più di zero. I team italiani del campionato ex-celtico vedono alzarsi prepotentemente la propria visibilità quando si parla dei loro “Azzurri”. Solo allora il messaggio della loro presenza nel mondo ovale va oltre Villorba e Preganziol e, in Gallia Cisalpina,  addirittura oltre Moletolo.

Questo fine settimana, dopo una pausa di un mese, gioca il Top10, il massimo campionato italiano, ma il suo livello di comunicazione, il trascinamento da Sei Nazioni, è stato pari a  zero. Anzi, si può dire che dalla manifestazione europea la FIR ha prodotto scientemente il totale oscuramento del campionato italiano. Da questa FIR nata sugli slogan “territorio e rugby di base”non ce lo saremmo aspettati.

Insomma due anni sono passati, aspettavamo questa FIR a questo Sei Nazioni per sapere se tutto questa fame di territorio e rugby italiano, conclamata prima della Assemblea elettorale dagli attuali dirigenti, fosse diventata promozione del rugby italiano dentro il battage del celebre torneo europeo.  Invece manco dell’URC si parla in giro, figurarsi dei parenti poveri.

Continua quindi permanente il “distacco” fra la FIR ed il resto del rugby. Come se non fosse tutto suo. Comportamento acefalo che dimentica il fattore “continuità”: non basta mettere il nome sulle maglie dei giocatori (decisione presuntuosa e discutibile ma tant’è) per far innamorare la gente se mezza squadra gioca fuori dall’Italia e l’altra mezza solo a Treviso. In tutti quei nomi ci sarà pure la Nazionale ma manca l’Italia.

Tiferemo tutti Tolosa per stare vicino al geniale Capuozzo o London Irish per ringraziare il magico Fischetti?

E’ una FIR che vede solo l’Olimpico, innamorata di se stessa, pavoneggia persino i suoi Under18 ed Under2o in azzurro dimenticando che quei ragazzi dopo, quando l’anno di nascita non basta più per vestire quella maglia, diventano per la stra-grande maggioranza, se va bene, anonimi rugbisti di quelle categorie che la FIR snobba: Top10, Serie A, Serie B.

Niente rugby italiano anche a questo Sei Nazioni, c’è la Nazionale italiana che è una cosa bellissima e qui si fa fortissimamente il tifo per lei, però lasciateci anche fare quello che lor Signori in FIR hanno velocemente  dimenticato: il tifo per il rugby italiano. Tutto.

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