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FIR E DINTORNI

DAL PROTAGONISTA AL FANTASMA, LA SOLUZIONE E’ SOLO IN EURO ?

Il Direttore del Settore Tecnico della FIR: Daniele Pacini

E’ il “Comunicato Federale 1 della Stagione Sportiva 2023/2024“, descrive “Strutture e Linee guida dei Campionati nazionali” della stagione citata. Va detto bene ed a voce alta, questa è una comunicazione della Direzione Tecnica: Daniele Pacini. 

Il Direttore ci comunica la futura composizione dei campionati, a questa cosa segue ogni anno qualche strascico polemico ma questa estate sono molti di più. Così diventa occasione per i politicanti del rugby per “dire e colpire”, farsi vedere. Infatti subito dopo le polemiche sul “Comunicato 1 ” viene diffusa la presentazione di una nuova lista per le prossime elezioni federali (che sono fra un anno e mezzo circa)

Per i politicanti del rugby infatti si tratta di dimenticare velocemente ma soprattutto far dimenticare a tutti che questo Comunicato sia firmato da Daniele Pacini, il dirigente romano viene acquattato nel suo ruolo di “fantasma” così gli altri possono lanciare le loro  invettive e divulgazioni di documenti “top secret” (sto morendo dal ridere mentre lo scrivo)  alla  “protagonistica” gestione della  Presidenza di Marzio Innocenti.

Dal protagonista al fantasma, storia di una combinazione perfetta, non si sa se vincente ma perfetta si. Perchè la connection Innocenti-protagonista e Pacini-fantasma è sontuosa, ad entrambi pare i due ruoli piacciano da morire, ad entrambi fanno comodo e procurano solo i grattacapi voluti, nulla di più. Protagonista e fantasma, due comportamenti ugualmente da biasimare, inaccettabili entrambi, eppure così comodi a tanti. Pazzie di una federazione profondamente malata.

Torniamo quindi al Comunicato che scatena giuste reazioni da parte dei club.

Fra quelli dell’ex Top10, sicuramente cinque di loro, che lamentano il mancato coordinamento e la totale assenza di condivisione fra federazione e club per la strutturazione della nuova Serie A Elite, la soppressione della Coppa Italia e la generazione di un fantomatico campionato riserve. Questi club si chiedono i loro tanti investimenti in euro a cosa servono se devono solo dire “signorsì” a proposte verticistiche.

Poi alcuni della Serie A che si sono trovati per la stagione 24/25 l’idea di una A1 da 10 team, una cosa costosa e pesante della quale non si capisce il senso ma che non si come pagare.

Infine la Serie B a 48 squadre, divisa in 4 gironi (Pacini ha abolito al Serie C ?) che conta (non solo al Sud) trasferte lunghe e pesanti in termini di euro quasi o più della stessa Elite.

In queste tipo di lamentale c’è tutto il fallimento del duo Protagonista-Fantasma, dei loro avversari politici, dei club. Vediamo perchè.

Tutte le lamentele dei club, di qualsiasi ordine grado, si basano esclusivamente sul fattore economico. Questo vale sia per la questione di questo “comunicato numero 1” sia per le altre rimostranze che si sentono rimbombare nel nostro rugby.

Oggi però restiamo sul “Comunicato 1”. Infatti la soluzione alle problematiche “sul numero 1” sarebbe facilissima: se la Federazione si mettesse a pagare con maggior forza parte delle trasferte di serie B e A, fornisse maggiori contributi economici alle squadre di Elite, tutto sarebbe risolto. E’ solo una questione di euro.

Così vale per tutto, per le infrastrutture nuove, per la crescita del Sud, per lo sviluppo delle aree tecniche locali, unica risposta da parte di tutti: la FIR cacci il grano. Non si legge nessuna altra proposta, da nessuna parte, neanche dalla FIR. Ad esempio: la società in cui viviamo non esiste, farne parte e farsi piacere, esserne attrattivi ecc ecc  non è il tema. “Fuori il grano”, punto e stop.

E’ solo (per loro) una questione di “pagare” euro sonanti perchè tutto resti come è. Insomma se la FIR stanziasse un paio di milioni di euro a supporto della realizzazione del “Comunicato numero 1”, quella struttura di campionati sarebbe, per quel che si è letto, incontestabile. Sarebbe accettata, qualcuno magari la direbbe “bellissima”.

Quanto siamo caduti in basso, tutti noi.  Non sentiamo da nessuna parte proposte che contengano elementi di partecipazione reale o interazione FIR-Club, nessun contenuto tecnico, nessuna relazione fra competizione sportiva e crescita del movimento. La FIR del duo Innocenti-Pacini si dimostra incapace di trasmettere e condividere con i club progetti di partecipazione, relazione, competizione e crescita di cui sopra, i club sono chiusi a riccio nei propri orti più o meno floridi (sempre meno).

Lontani i tempi, tanto per fare un solo esempio, in cui i club del sud o di altre realtà del centro nord chiedevano di poter far parte del girone veneto della propria categoria, per poter far crescere tecnicamente la propria realtà  ed il contributo economico lo chiedevano semmai per questo tipo di trasferte! Tanto per fare un esempio, so che molti di voi ne hanno molti altri simili.

Dispiace dover raccontare queste due cose oggi, quella del protagonismo e “fantasmismo” federale che uccide la progettazione comune e condivisa e quella dei club poveri di dirigenza capace di immaginare il nuovo e che sanno raccontare solo della loro “cassa”.

Guardiamoci dentro, questo nostro rugby, vissuto ed organizzato così che prospettive può mai avere?

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