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FIR E DINTORNI

ELITE: NON CI SONO MIGLIORI

Sul nuovo assetto della Serie A Elite c’è stato, nelle scorse settimane, uno scontro, forte, tra il Presidente Marzio Innocenti con il suo staff ed alcune Società di questo campionato. Se ne è parlato molto, i Club contestavano una mancanza di condivisione alla FIR sulle decisioni prese, il Presidente federale ed i suoi collaboratori dichiaravano che le decisioni prese sul nuovo assetto di vertice era concordato con le Società, ma evidentemente non era vero.

I club infatti si sono trovati ieri ed hanno diffuso un comunicato stampa che dice così: “Le società di Serie A Elite Rugby Colorno, Rugby Vicenza, Valorugby, Rugby Rovigo Delta, Petrarca Rugby, Lyons Piacenza, Rugby Viadana, Fiamme Oro Rugby (assente giustificato Mogliano Veneto Rugby), riunite in conviviale hanno condiviso con pessimismo i possibili scenari futuri relativi al massimo campionato italiano. In particolare, ne è emersa la unanime contrarietà alla riduzione del campionato stesso a 8 squadre dalla stagione 2024-25. Le società presenti, auspicano che la Federazione Italiana Rugby voglia prendere atto di questa considerazione”. 

Le Società non sono d’accordo con la scelta fatta dalla FIR, quindi non era concordata, come ci aveva detto il Presidente e come si era spinto a dire apertamente anche il Direttore del Torneo Marco Aloi in occasione  delle presentazione della nuova formula del campionato il 26  luglio:” Insieme al settore tecnico della FIR e di concerto con i club, abbiamo apportato alcune novità del format del post regular season della Serie A Elite…” . Di concerto un bel nulla.

E adesso?

Al di là di essere o non essere d’accordo con i contenuti che le Società di Elite qui sopra hanno espresso, va sottolineata la compattezza dei Club, il loro sapersi ritrovare e collegare intorno ad un punto, cosa, anche questa, che la narrazione federale negava con insistenza.

La stessa opposizione della FIR alla Lega dei Club si basava sulla mancanza, da parte dei Club, di maturità e di mezzi economici. Sui mezzi economici sappiamo tutti che è ancora così (solo la FIR è ricca nel rugby italiano).

Sulla maturità ci pare ora di aver palesemente ravvisato con questa vicenda che è la FIR con il suo Staff la prima a non averne; pare sia oggi chiaro che la FIR, dal vertice allo Staff,  non sono stati in grado di gestire questa fase del nostro massimo campionato. Bastava essere “aperti” e saper condividere ma, si sa, questo non è facile: è una questione di maturità.

Quindi adesso meglio mettersi tutti intorno ad un tavolo e fare gli interessi del rugby, tutti insieme, proprio tutti però.. Perchè oggi è evidente: non ci sono “migliori” in giro.

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